domenica 1 aprile 2012

Bollani - Chailly : Sound Of The 30'

Parlare di Stefano Bollani è come parlare del mare : mai identico a se stesso, ora impetuoso ora calmo ma sempre affascinante. Eccolo dunque con un nuovo progetto che molto avra' da dire in quella che ormai sempra diventata una "mission" per Stefano : divulgare (  ossia far conoscere, promuovere,  laddove scuola e istituzioni latitano ) La Musica sia che si tratti di "pop" rielaborato in chiave Jazz , di veri e propri standard jazz derivanti dalla tradizione blues di origine Afro Americana, di canzoni Carioca  sia  infine come in questo caso, sia che ci si addentri in quella che i critici chiamano "Musica Colta".



Dopo "Rhapsody in Blue", rimasto per oltre 30 settimane nella classifica "Top 100" GFK-Fimi dei CD più venduti e ormai disco di platino, nasce un nuovo progetto discografico della "strana coppia". Se "Rhapsody in Blue" era un progetto monografico dedicato a George Gershwin, Riccardo Chailly e Stefano Bollani ci sorprendono oggi con una esaltante quanto imprevedibile panoramica del sound classico degli anni ’30.



Qual era il sound degli anni ’30? Quello di Benny Goodman che portava le big band jazz alla Carnegie Hall, o di Ionisation di Varèse? Delle sorelle Andrews o di Bartók? Di Moses und Aron o di "Over the rainbow"? Di Charles Ives o di Erich Korngold? "Sounds of the ’30s" affonda le sue radici tra Europa e America, tra l’arte colta e quella vernacolare, in un esaltante fermento culturale in cui alcuni mostri sacri della classica non esitarono a "contaminarsi" con il jazz, il tango e il fox-trot. Ecco quindi il Concerto in sol di Ravel, il Tango di Stravinsky (presente sia nella versione per pianoforte che in quella – in prima mondiale – per orchestra elaborata da Felix Guenther),il celeberrimo Valzer da "L'Opera da tre soldi" e "Surabaya Johnny" di Weill e la suite dalla sorprendente azione coreografica "Mille e una notte" di De Sabata - un'altra prima mondiale. La critica ha battezzato l'inedita collaborazione fra Riccardo Chailly e Stefano Bollani come "la strana coppia", ma forse sarebbe più giusto definirlo come "il magico trio": non si può non menzionare la presenza della prestigiosissima orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la compagine sinfonica più antica d’Europa, capace di garantire una qualità di suono davvero senza pari. Il programma del disco, eseguito dal vivo a Lipsia in un "Augustusplatz" stipato all’inverosimile da oltre 20.000 persone all’inizio di settembre del 2011, è stato registrato nella sala del Gewandhaus e sigilla una serata storica. Negli ultimi due anni Riccardo Chailly e Stefano Bollani hanno totalizzato con le loro incisioni oltre 70 settimane di permanenza nella classifica "Top 100" GFK-Fimi, polverizzando ogni record per artisti classici e jazz: tutto lascia prevedere che con "Sounds of the '30" ci stupiranno ancora.