giovedì 5 aprile 2012

Boris Savoldelli - Biocosmopolitan

“Uno spettacolo sfavillante e musicalmente attraente” (Time Out New York ); “una voce attraente, idee interessanti e soli eccitanti” (Howard Mandel-Presidente della American Jazz Journalists Association ); "ha mestiere, idee e naturalezza…molto piacevole" (Il Manifesto); “una voce che provoca gioia” (Seattle Times); “senza dubbio un genio” (Jaa Ru, Russia); "raro caso di musicista italiano esportabile" (La Repubblica); “uno spettacolo straordinario” (All About Jazz New York); "reinventa gli standard con bulimica frenesia e originalità" (Musica Jazz); “un vocalist prodigioso” (Ezio Guaitamacchi, direttore del mensile Jam); “qualcosa di veramente nuovo e diverso” (Mensieur Dèlire, Francia); “un talento unico” (Vortex Jazz Magazine, UK); “la magia di una caleidoscopica vocalità e musicalità” (Il Mucchio); “semplicemente meraviglioso” (Bad Alchemy, Germania); “una vera rivelazione” (All ABout Jazz New York); "rivelazione. La voce strumento di Boris, rivoluzione jazz rock" (Il Giorno); “un maestro di contorsionismi vocali” (Jazz Review, USA); “un vero musicista della voce” (ProgRock, Polonia); "un acrobata della voce" (Music Reviews, Germania); “una variante moderna di Bobby McFerrin e Al Jarreau” (IO Pages Magazine, Olanda); “uno dei cantanti più intriganti degli ultimi anni” – (Jaa Station Records, New York ); “semplicemente un cantante superbo” (Mark Murphy). Queste sono solo alcune delle parole scritte su Boris Savoldelli dalla stampa musicale di tutto il mondo. Classe 1970, Boris è un vocal performer dotato di una folgorante personalità. Affascinato da sempre dello “strumento voce” e delle sue straordinarie possibilità, con un background prima di studi classici e successivamente, grazie all’amicizia col suo mentore Mark Murphy, di matrice jazz (senza dimenticare le origine come rock singer) è continuamente alla ricerca di nuove forme espressive-vocali. Negli ultimi anni fissa alcune tappe importanti per la sua carriera pubblicando, nel 2008, il cd per sola voce e looper dal titolo INSANOLOGY (che vede il prezioso contributo, in due brani, di Marc Ribot). Il cd rappresenta il suo “light side”, la parte più melodica della sua musica.


Il disco ottiene lusinghiere recensioni in tutto il mondo (Italia, USA, Brasile, Francia, Inghilterra, Olanda, Russia, Germania, Israele) ed alcune importanti conferme come nell'annuale Jazz Poll del produttore e critico Arnaldo DeSouteiro (produttore di Herbie Hancock, John McLaughlin e Joao Gilberto) che segnala Insanology tra i 10 migliori album di jazz vocale del 2008 e Boris al terzo posto nella categoria Migliori Cantanti Jazz dopo nomi storici come Tony Bennet e Al Jarreau. Anche nel 2009 Arnaldo DeSouteiro inserisce Boris tra i Migliori Cantanti Jazz, questa volta, al secondo posto e nel 2011 lo colloca al quarto posto come Migliore Cantante Jazz ed inserisce il cd Biocosmopolitan tra le prime 10 migliori produzioni di jazz vocale dell'anno. Nel giugno 2009 pubblica PROTOPLASMIC , disco dalle tinte fortemente free-avanguardistiche che rappresenta appieno il suo “dark side”, la parte più sperimentale e selvaggia della sua musica. Il cd, registrato a NY in duo con Elliott Sharp, è prodotto dalla Newyorkese Moonjune. Anticipato dal video clip del singolo “The Miss Kiss”, il nuovo disco in solo voce di Boris - nuovamente espressione del suo “light side” e intitolato BIOCOSMOPOLITAN- viene prodotto e pubblicato dalla storica etichetta Newyorkese Moonjune il 15 marzo 2011 e segna la preziosa collaborazione, in qualità di ospiti speciali in alcuni brani, di PAOLO FRESU e di JIMMY HASLIP . Numerose le prestigiose esibizioni live, come quella del settembre 2008 allo storico “The Stone” di New York (il cui direttore artistico è John Zorn), i Vocal Solo Tours in Russia ed Ucraina nel 2009, 2010 e 2011 (con circa 50 concerti tra Festival e Jazz Club a Mosca, Ufa, Ekaterinburg, Novosibirsk, Kaliningrad, Tomsk, Novokuznestk, Dubna e per il DoDj Festival di Kiev), l’esibizione alla Chapel Performance Space di Seattle, nuovamente a New York nel 2011 al Garage nel village e allo Shrine ad Harlem, la presenza a Fasano Jazz nel 2009 e la partecipazione all’edizione 2010 dei festival Time in Jazz di Berchidda e Time in Sassari diretti da Paolo Fresu per i quali ha realizzato anche la sigla dedicata all’oggetto dei festival: l’aria.